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Data di pubblicazione: 20 ottobre 2004

Roma. Guide turistiche abusive, mille verbali all'anno

Il Messaggero
Lazio
Multa da 172 euro. Perché? «Perché esponeva le bellezze storiche e artistiche della Fontana di Trevi ad un gruppo di turisti italiani, senza essere autorizzata». Raccontata così sembra quasi uno scherzo, eppure è scritto nero su bianco su un verbale della Polizia municipale datato 9 ottobre. Se quel gruppo di amici che avevate conosciuto in Spagna vi viene a trovare e vi chiede notizie sul Pantheon, prima di rispondere guardatevi in giro e controllate che nessuno vi stia ascoltando. Se per qualche giorno quel simpaticone con cui avete fatto il militare a Cuneo è in visita a Roma con famiglia al seguito e vi incalza sul Colosseo, fate finta di non avere sentito. Se una coppia di giapponesi vi blocca e sfida il vostro stentato inglese chiedendo lumi sul Trinità dei Monti, rispondete con il più classico degli
idontknow . Potrebbe succedervi, almeno stando a quanto scritto nel verbale, di essere multati. 172 euro. «Ma non è così - rassicurano alla Polizia municipale - noi multiamo solo chi fa la guida per denaro».
La multa contestata è stata fatta a Giovanna Pizzorno, 42 anni. Questa la sua versione dei fatti: «Sono di Roma e stavo aiutando alcune amiche a conoscere la città. Di fronte a Fontana di Trevi stavo per dare delle brevi informazioni sul monumento, grazie alle mie conoscenze storico-artistiche. All’improvviso, si sono avvicinati due signori, mostrandomi un tesserino dei vigile, e con modi sgarbati mi hanno chiesto i documenti. Hanno preso la mia patente e poi mi hanno detto, sempre in modo sgarbato, che dovevano multarmi “perché è vietato illustrare le bellezze di Roma se non si è una guida autorizzata”. E mi hanno multata. Mi sembra una grande ingiustizia. Ero con cinque amiche, stavo semplicemente parlando della Fontana di Trevi. Fra l’altro, questi vigili urbani neppure hanno chiesto alle persone che erano con me se eravamo amiche o meno. Anzi, hanno aggiunto che potevo parlare loro dei monumenti solo se erano miei familiari, con lo stesso cognome. Ma è possibile?». Ma al Git (gruppo intervento traffico), in particolare da parte della squadra incaricata di contrastare il dilagare delle guide turistiche abusive, forniscono un’altra versione dei fatti: «In realtà la signora parlava a un gruppo molto numeroso. E quando le abbiamo contestato ciò che stava facendo, ci ha risposto che stava sostituendo una guida turistica regolare, che lei poteva farlo perché laureata in lettere».
Se la storia finisse qui, sarebbe una delle tante multe contestate, in cui è difficile capire se abbia ragione il cittadino o il vigile urbano. Ma per comprendere meglio questa vicenda bisogna esaminarla a 360 gradi. Partendo da un fenomeno contro cui Roma deve combattere da anni, per il quale il Git della polizia municipale, ha formato una sorta di squadra speciale: le guide turistiche abusive. Sull’altro piatto della bilancia, insomma, va messa una legge regionale, la 50 del 1985, in base alla quale la signora Pizzorno è stata multata. Regolamenta l’abilitazione alla professione di guida turistica, ma anche di interprete. «E malgrado i nostri sforzi - spiega Sandro Marinelli, responsabile della squadra anti abusivi del Git - è difficile fermare tutte le guide improvvisate, che violano la legge e fanno un pessimo servizio a questa città. Noi controlliamo tutti i luoghi turistici più importanti, a partire dal Colosseo e dai Fori Imperiali. Ci mescoliamo in incognito fra i turisti e quando scopriamo che qualcuno, senza l’abilitazione, si fa pagare per illustrare i monumenti ai turisti lo multiamo. In un anno, sono circa mille i verbali. Spesso sono cittadini stranieri che per pagarsi le vacanze o la permanenza a Roma, rubano il lavoro a chi invece svolge questa professione regolarmente». Così, le guide abusive, protagoniste spesso di strafalcioni colossali, sono in continua crescita. «In particolare sono tanti i coreani e cinesi - raccontano i vigili urbani - che sfruttano l’incremento dei turisti connazionali in viaggio a Roma». Ma come si distingue una guida turistica abusiva da una persona che sta semplicemente facendo alcune considerazioni sulle bellezze di Roma con amici o parenti? «La discriminante è che non lo si faccia per soldi. Non è sempre facile dimostrare che ci troviamo di fronte a una guida turistica abusiva. Interveniamo quando ci accorgiamo che queste guide sono state viste attorno al monumento, alla guida di gruppi, altre volte in passato. Non potranno essere sempre familiari...».
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